Turismo enogastronomico: un Emilia di meraviglie e sapori. Com’è andata nel 2022?

L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per le sue tradizioni culinarie ed è meta di viaggi enogastronomici sia per gli stranieri, sia per gli italiani stessi. Gli eventi legati al settore food & beverage, ma anche la semplice curiosità di visitare una cantina o un ristorante particolare, possono essere motivo per trascorrere un weekend o più giorni in giro per le regioni italiane.

Il legame tra territorio e prodotto è da sempre molto forte in Italia e conoscere il contesto in cui nascono i cibi che mangiamo è essenziale per poterli capire e apprezzare a fondo. Per questo molti turisti sono attratti dai luoghi dove le materie prime nascono e vengono lavorate. Diverse realtà hanno rafforzato il rapporto già stretto tra i propri prodotti e la regione geografica in cui essi vengono preparati o lavorati. Anche per Cantine Riunite l’identità territoriale, l’emilianità e il legame con la tradizione sono parte integrante della propria proposta enologica.

Ma scopriamo com’è andato il turismo enogastronomico in Italia nel 2022.

I vini e i prodotti tipici italiani come principali fonte di interesse

I vini e i prodotti alimentari Made in Italy, per tradizione e qualità, sono apprezzati sia dagli italiani, sia dagli stranieri: secondo il rapporto di Coldiretti, il 58% dei nostri connazionali  si dice interessato al turismo enogastronomico, mentre il 17% sostiene di scegliere la destinazione dei propri viaggi proprio sulla base del cibo e dei prodotti tipici.

Questo interesse lo si riscontra anche nell’acquisto di esperienze online: sono numerose ormai le persone che comprano per sé o regalano esperienze enogastronomiche, come una visita in cantina o una degustazione.

L’enoturismo in Italia

Anche l’enoturismo, ovvero tutte le esperienze di viaggio legate strettamente al vino e alle cantine, è ormai un fenomeno dai grandi numeri. I wine lover e gli appassionati scelgono spesso di visitare vigneti e cantine e di fare una degustazione, tanto che il 71% delle esperienze offerte in ambito vinicolo si legano proprio a queste attività. Ci sono però anche altri eventi più particolari che attirano l’attenzione dei turisti, come i pic-nic o le cene in vigna, i pranzi in cantina e via dicendo. Non parliamo solo di esperti in materia, grandi appassionati o ristoratori, ma anche di persone curiose che vogliono saperne di più sul mondo del vino: dalle uve ai processi di produzione.

 

 

Turismo enogastronomico in Emilia Romagna

L’Emilia Romagna, con la sua forte tradizione gastronomica e vinicola, è sicuramente una delle regioni italiane più attraenti per chi ama la cucina e il vino, tanto che qui si trova la Food Valley.

Questo primato è dovuto anche all’elevato numero di prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), difficilmente riscontrabile in altre regioni. A ottenere queste sigle tanti straordinari prodotti tipici emiliani che tutti noi abbiamo assaggiato almeno una volta. Solo per citarne alcuni:

  • Parmigiano Reggiano
  • Prosciutto di Parma 
  • Aceto Balsamico tradizionale di Modena e di Reggio Emilia
  • Culatello.

Tra le specialità emiliane non possiamo non menzionare il vino. Il territorio dell’Emilia Romagna, infatti, è storicamente adatto, per condizioni geografiche, alla coltivazione della vita.

Tra tutti, la bandiera dell’emilianità di cui è diventato simbolo, il Lambrusco. Questo vino, dall’inconfondibile carattere frizzante, nasce a partire da diverse tipologie di uve. Infatti di Lambrusco non ce n’è solo uno. E diverse sono le denominazioni nelle diverse province.   C’è per esempio il Reggiano DOP: vino rosso dal colore più o meno carico, a seconda della tipologia di uve utilizzate, e un profumo intenso, che varia dal fruttato al floreale. Il sapore cambia molto sulla base delle tipologie, andando da secco ad amabile ma ha sempre delle caratteristiche inconfondibili: è frizzante e vivace, fresco e leggero